Sei alla ricerca di un copywriter?
Cerchi un professionista, magari freelance, che supporti la tua comunicazione?
Vuoi vendere di più, far crescere il tuo fatturato e migliorare il tuo profitto,
investendo in modo efficace il tuo budget dedicato alle attività di marketing e comunicazione?
Sei sul sito giusto.
Molto piacere, sono Luca Bartoli, copywriter freelance (come si dice all’italiana) o freelance copywriter (se vogliamo scriverlo all’inglese) da 4 anni, dopo 12 da copywriter in agenzie di pubblicità piccole, medie e grandi, italiane e internazionali.
Come hai letto già alla seconda riga, oggi aiuto aziende e professionisti a vendere di più, comunicando meglio e aggiungo con il loro pubblico.
Onestamente non so, esattamente, per quale ragione tu sia arrivato su questo sito e tu abbia continuato fin qui a leggere. Quello che so è che potresti aver fretta e potrebbero esserti bastate queste poche righe a capire che sono la persona, oltre al professionista, che fa per te. In questo caso, ti bastano pochissimi click per contattarmi.
Se, invece, per decidere che sono quello che fa per te ti servissero altre informazioni, come:
continua pure a scrollare e a leggere, è un piacere rispondere alle tue domande
Come leggerai più avanti, per comunicare in modo efficace è importante aver chiaro chi è il tuo pubblico, il tuo target, anzi, le tue buyer personas. E, più il tuo pubblico è variegato, più importante è la chiarezza su chi sono i tuoi potenziali clienti e quali sono i loro bisogni, sogni e desideri.
Per me, ad esempio, si tratta di:
Ora, se ti sei riconosciuto in almeno una di queste categorie, rientri tra i miei clienti tipo e, soprattutto, posso essere il supporto che stai cercando per la tua attività…
Inviami una mail a info@lucabartoli.info, aiutandomi a capire come posso aiutarti.
Oppure, se ti è più comodo, compila il form qui sotto.
Queste sono le attività che posso fornirti in prima persona, semplicemente, cambiandomi cappello. E, nella maggior parte dei casi, in completa autonomia.
Laddove è richiesto il coinvolgimento di art director, grafici, fotografi, registi, case di produzione, webdesigner, social media manager, uffici stampa, esecutori di guerrilla marketing e altre attività unconventional, ecc posso lavorare con i tuoi collaboratori o con i tuoi fornitori oppure indicarti persone di mia fiducia e in linea con i tuoi obiettivi e il tuo budget.
Se sei alla ricerca di una ragione per contattare me o, al contrario, non affidare a me la tua comunicazione, leggi bene quanto segue. Te ne sto per offrire più di una.
Lavorando da anni per imprenditori di PMI e professionisti ed essendo io stesso uno di loro, la mia personale ossessione è il ritorno dell’investimento di qualunque iniziativa di comunicazione. Mentre le grandi aziende, le multinazionali, come quelle per cui ho lavorato dal 2005 al 2017 possono permettersi il lusso di comunicare, magari solo per migliorare l’immagine del marchio, senza preoccuparsi del ritorno immediato dell’investimento, per chi ha a disposizione solo budget mirati ogni euro investito in comunicazione e marketing deve tornare e deve tornare con gli interessi. Non ci sono alternative.
Affinché questo avvenga, sono fermamente convinto che di qualsiasi iniziativa di comunicazione si tratti – dall’annuncio tattico alla grande campagna, dalla lead generation b2b all’attività di promozione di un e-commerce b2c, dalla pubblicità classica al rifacimento di un sito web – gli aspetti strategici siano fondamentali.
Senza porsi prima queste domande e senza aver trovato risposte precise, coerenti e credibili è molto difficile che la comunicazione raggiunga gli obiettivi desiderati. Ed è molto difficile trovare queste risposte dall’interno, da qui l’importanza di essere affiancati da un professionista. Questa è la differenza tra sprecare budget in attività di marketing e comunicare in modo efficace ed efficiente. Quindi, se finora hai avuto l’impressione di aver buttato via più soldi in comunicazione di quanti tu ne abbia guadagnati, molto probabilmente, hai trascurato gli aspetti strategici.
Va da sé, che se sei alla ricerca di un copywriter per uno dei servizi presentati e, per qualsiasi ragione, non ti interessasse approfondire gli aspetti strategici, non sono io il copywriter che fa per te. Quindi, ti invito a non cliccare sul bottone qui sotto.
Prima te li ho semplicemente elencati come servizi. Se stai leggendo qui, probabilmente, vuoi saperne di più. Eccoteli raccontati a uno a uno.
I motori di ricerca, così come i social network, offrono informazioni preziosissime sugli utenti online. Cosa cercano, quali sono i loro interessi, quanto sono consapevoli di un determinato bisogno che il tuo prodotto/servizio soddisfa. Secondo me, per un copywriter e qualunque altro professionista del marketing, sfruttare questi dati e partire da quest’analisi è l’unico modo di rendere la tua comunicazione efficace ed efficiente, permettendoti di ottenere maggiori risultati a minori costi.
Chi sono i tuoi concorrenti e come si raccontano? Cosa ti rende diverso da loro? Quali attributi che loro non presidiano puoi fare tuoi? Cosa fanno tutti nello stesso modo e che tu fai diversamente? Quali vantaggi rilevanti e concreti porta questo ai tuoi clienti? E, soprattutto, come trasmettere tutto questo a un pubblico sempre meno attento e sempre più diffidente? Per me, rispondere a queste domande e farlo in modo preciso, coerente e credibile è prioritario rispetto a qualunque iniziativa. Perché è da qui che si genera la differenza che fa la differenza, la scintilla che accende la tua comunicazione con cui un copywriter può imprimere il tuo posizionamento nella mente del tuo pubblico.
Quando guardiamo una pubblicità, tutti sappiamo che quello spazio – si tratti di un 30 secondi in tv o in radio, della pagina di una rivista, di un’affissione o di una campagna sui social – è stato comprato da un’azienda per reclamizzare un prodotto o servizio. In teoria, quindi, dovremmo filtrare razionalmente e diffidare di tutto ciò che vediamo, leggiamo e sentiamo. Eppure, in un qualche modo, alcune pubblicità riescono ad aggirare questi filtri razionali e a convincerci. Secondo me, questo è ciò che fanno la creatività, l’emozione, la provocazione, l’ironia e le altre risorse del pubblicitario, in particolare del copywriter. Per vedere – in pratica – come li utilizzo io, ti invito alla visione del mio copywriting portfolio.
La frase tra virgolette che hai appena letto non è mia. È di Jay Conrad Levinson, il padre del guerrilla marketing. Originariamente per lui, si trattava di una forma di promozione non convenzionale e a basso costo, destinata alle piccole e medie imprese che non potevano spendere i budget richiesti dalla pubblicità classica. Secondo J. C. Levinson, queste aziende dovevano giocare fuori dalle regole e talvolta contro le regole per conquistarsi spazi di notiziabilità e visibilità che non potevano permettersi attraverso l’acquisto di spazi pubblicitari. Col passare degli anni questa visione si è un po’ persa, in favore di attività di guerrilla dal maggior costo, dal minore impatto e fatte da grandi aziende. Per me, come copywriter non convenzionale, è necessario tornare all’idea originale e ideare attività provocatorie, borderline e spettacolarmente fuori dagli schemi. Per vedere – in pratica – come interpreto questa missione ti invito alla visione del mio unconventional portfolio.
Chi scrive i testi di un sito deve farlo restando focalizzato sul suo obiettivo – convertire il visitatore in potenziale cliente (lead) nel caso di un sito vetrina o in cliente effettivo nel caso di un e-commerce – e deve tenere sempre presenti i comportamenti, gli interessi, il livello di attenzione, l’esperienza e il coinvolgimento di chi legge, favorendo un dialogo tra il lettore e la pagina. Secondo me, per questo, i testi di un sito web (come di quasi ogni testo scritto da un copywriter) hanno una sola funzione: vendere. Talvolta questa vendita può essere più morbida, come nel caso di un sito istituzionale, il cui compito è preparare l’utente a un acquisto che avviene in un’altra sede e con altre modalità. Altre volte l’intenzione di vendita può essere più esplicita come in una landing page, una squeeze page o una opt-in page. A ogni modo, sempre di vendita si tratta.
Esattamente come per gli utenti web, di cui vanno considerati i fattori che entrano in gioco al momento della lettura, conoscere come Google “legge” i testi è fondamentale per chi scrive online. Per me, da questa conoscenza nascono una serie di buone regole di scrittura web che il seo copywriter segue per assicurare l’indicizzazione delle pagine, per favorire l’ottimizzazione del sito e per migliorare l’esperienza degli utenti.
Con l’espressione ottimizzazione sui motori di ricerca (SEO) si intendono tutta una serie di pratiche da fare sulle pagine del sito (SEO on-page) e fuori dal sito (SEO off-page) per valorizzarlo agli occhi dei motori di ricerca. Questo coinvolge un copywriter molto più di quanto si pensi. Oltre ai testi del sito, infatti, è attraverso i testi pubblicati fuori dal sito stesso che i motori di ricerca scoprono e valutano quanto il sito in oggetto è importante, quindi, meritevole di stare alle prime posizioni. Secondo me, un copywriter che sa leggere le metriche organiche di un sito, conosce il peso dei vari fattori di ranking e sa come sfruttarli a favore del sito del proprio cliente, è la chiave di un’ottimizzazione vincente.
Più immediate e più facilmente misurabili rispetto all’ottimizzazione sui motori di ricerca e, al tempo stesso, più momentanee, le campagne su Google sono uno strumento potentissimo per fare web marketing. Si tratti di campagne di ricerca, display o shopping le Google Ads sono il mezzo più efficace di intercettare un bisogno consapevole del pubblico. Per me, per riuscire nell’intento, è fondamentale individurare i destinatari, creare numerose varianti, sfruttare il machine learning della piattaforma, ottimizzare continuamente le campagne (parole chiave e annunci) e curare nei dettagli la pagina d’atterraggio, come solo un copywriter può fare.
Il grande successo dei social network e l’eternità in cui le persone restano connesse – ogni giorno, tutti i giorni – offrono immense opportunità agli inserzionisti. Facebook Ads, Instagram Ads e Linkedin Ads – ognuno con le sue specificità – sono strumenti efficaci che possono portare un grande ritorno dell’investimento. E che permettono di selezionare la propria audience in modi fino a qualche anno fa impensabili. Secondo me, queste attività devono essere prioritarie rispetto ad altre dal ritorno meno immediato e più incerto, come la mera gestione di pagine e account. E, nell’ideare le campagne, il copywriter deve tenere sempre presente quali stimoli l’utente ricerchi connettendosi a quel determinato social network.
La raccolta di lead, ovvero di contatti interessati ai tuoi prodotti/servizi, è una delle attività più importanti che si possono fare online ed è alla portata di qualsiasi azienda e professionista. Per riuscire ha bisogno di una sinergia tra più strumenti: analisi del pubblico, brand positioning, SEM e/o Social Ads, web copywriting. Per me, la migliore opportunità per un cliente è che a curare tutti questi aspetti sia lo stesso professionista, come un copywriter che li padroneggi tutti.
Che tu abbia realizzato un funnel o che tu abbia acquisito un database di possibili clienti, sai che la relazione con il tuo pubblico va alimentata costantemente. E nel farlo, anche se il tuo prodotto/servizio è il migliore del mondo, il tuo destino si interseca con quello di centinaia di altre aziende convinte di offrire il prodotto/servizio migliore del mondo. Secondo me, questa è un’opportunità per il copywriter che sa scrivere messaggi attenzionali, impattanti e che sanno valorizzare marchi, prodotti e servizi, attraverso vantaggi concreti, immediati e rilevanti per il destinatario.
Chi vuole saperne di più su web marketing, comunicazione, copywriting e strumenti specifici lo fa, più che per un desiderio di conoscenza, per applicare immediatamente quanto appreso e per allargare le proprie competenze pratiche. Inquadrato così il pubblico, partire dalla teoria e presentare modelli di non facile applicazione si rivela un errore fatale, che si paga in disinteresse immediato. Per me, il miglior modo è procedere dal concreto all’astratto, dalla case history al modello, dall’applicazione alla possibile regola non scritta.
Questi sono i principali ambiti in cui il mio essere copywriter e l’accezione che io do a questo ruolo sono stati impiegati, fin ora. Sia che tu sia interessato a uno dei servizi visti fino a questo punto, sia che tu pensi che possa fare per te qualcosa di diverso e che tu voglia lanciarmi una nuova sfida, puoi contattarmi e possiamo valutare insieme cosa hai in mente.
Se poi, quello che mi chiedi è al di là delle mie capacità e competenze, ho l’onestà intellettuale e professionale di alzare le mani e ammetterlo, eventualmente indicandoti professionisti e strutture che stimo e che possono fare al caso tuo.
Se hai scrollato fino a questo punto – che tu abbia letto tutto o solo quello che ti interessava di più – probabilmente, sono stato all’altezza delle tue aspettative. Ora, se ti aspetti di trovare qui un elenco di prestazioni e tariffe, forse, ti sto per deludere.
Mi piace pensare che il lavoro che faccio sia sempre basato sulle reali esigenze del cliente, quindi su ciò che serve a te. Direi “su misura” per usare un’espressione che, per quanto abusata, rende abbastanza l’idea. Per questa ragione non ho mai avuto e mai avrò un listino standard.
E, prima di inviare un preventivo, forse lo stai per scoprire, voglio capire cosa esattamente c’è da fare e, sicuramente, proporti il mio “Se fosse la mia attività, io farei”. Espressione che puoi sentirmi usare spesso e che riflette il mio approccio alla consulenza.
Quello di cui ti posso rassicurare è che, dato che ho la fortuna di poter lavorare come freelance nel mio studio da casa, anche tu godi di questa fortuna: le mie tariffe sono nette e non appesantite dal peso di una struttura intorno a me e neppure dalle spese fisse di un ufficio. Quello che paghi sono solo il mio tempo, le mie energie, le mie competenze e i tuoi risultati.
Per come la vedo io, ognuno fa quello che può con le risorse che ha. Ora, anche con tutte le attenzioni del caso (ufficio in casa, casa a risparmio energetico, presentazioni a schermo e non stampate, incontri in remoto e non dal vivo ecc) il lavoro che svolgo quotidianamente ha un impatto non neutro sull’ambiente. Per questa ragione, in collaborazione con la ONLUS Environomica, per ogni fattura emessa durante l’anno, a fine anno faccio piantare un albero.
Calcolando (per difetto) che ogni albero assorbe 200kg di anidride carbonica l’anno, direi che l’impatto del mio lavoro e, in parte, dello stile di vita dei miei clienti (soprattutto quelli continuativi che ricevono una fattura al mese) è più che bilanciato da questo piccolo gesto.
Arrivati a questo punto abbiamo visto insieme:
e un paio d’altri aspetti.
Direi che non ho altro da aggiungere, se non invitarti – per l’ultima volta – a cliccare sul bottone qui sotto.
© Luca Bartoli
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